Il fondo sociale europeo
Le nuove disposizioni generali sui Fondi strutturali, dettate dalla Commissione Europea,si pongono importanti obiettivi:
* ridurre il divario del livello di sviluppo e promuovere la coesione economica e sociale all’interno dell’Unione;
* migliorare l’efficacia degli interventi strutturali comunitari, rafforzando la concentrazione degli aiuti e semplificando il loro funzionamento mediante una riduzione degli obiettivi;
* contribuire a precisare le competenze degli Stati membri e della Commissione durante tutte le fasi (programmazione, sorveglianza, valutazione e controllo).
La coesione economica e sociale è da molti anni uno degli obiettivi prioritari dell’Unione europea. Promuovendo la coesione, l’Unione favorisce infatti lo sviluppo armonioso, equilibrato e duraturo delle attività economiche, la crescita dell’occupazione e la valorizzazione delle risorse umane, la tutela ed il miglioramento dell’ambiente, l’eliminazione delle ineguaglianze e la promozione della parità tra uomini e donne.
Per portare a termine l’impegno di coesione sociale ed economica la Commissione europea ha creato strumenti finanziari (fondi strutturali e Fondo di coesione) destinati a cofinanziare negli Stati membri interventi regionalizzati o orizzontali di competenza degli stessi Stati membri, conformemente ai documenti di programmazione da questo ultimi negoziati con la stessa Commissione.
I Fondi strutturali creati dalla Commissione europea sono quattro:
1. il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che contribuisce ad aiutare le regioni in ritardo sul processo di sviluppo, in fase di riconversione economica o con difficoltà strutturali;
2. il Fondo Sociale Europea (FSE), che interviene principalmente nell’ambito della strategia europea per l’occupazione;
3. il fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEAOG), sezione “orientamento”, che contribuisce allo sviluppo ed all’adeguamento strutturale delle zone rurali in ritardo sul processo di sviluppo tramite il miglioramento dell’efficienza delle strutture di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e silvicoli;
4. lo Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca (SFOP), strumento finanziario strutturale destinato al settore della pesca.
Per rafforzare l’efficacia delle azioni strutturali, il nuovo regolamento comunitario (CE) n. 1260/1999 prevede una riduzione del numero degli obiettivi prioritari da 7 a 3:
L’Obiettivo 1: intende promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo il cui prodotto interno lordo pro-capite è inferiore al 75% della media dell’Unione europea;
L’Obiettivo 2: contribuisce a favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali diverse da quelle ammissibili all’obiettivo 1. Riguarda essenzialmente le zone in fase di mutazione economica, le zone rurali in declino, le zone dipendenti dalla pesca che si trovano in situazione di crisi e i quartieri urbani in difficoltà;
L’Obiettivo 3: riunisce tutte le azioni a favore dello sviluppo delle risorse umane al di fuori delle regioni ammissibili all’obiettivo 1. Costituisce il quadro di riferimento dell’insieme delle misure prese nell’ambito del nuovo titolo sull’occupazione del trattato di Amsterdam e della strategia europea per l’occupazione.
Obiettivi e finalità
Obiettivi principali del Fondo Sociale Europeo (FSE) sono:
* ridefinire il quadro e le priorità politiche per il periodo 2000-2006 al fine di sostenere la strategia europea per l’occupazione, nel contesto della riforma dei Fondi strutturali prevista da Agenda 2000;
* garantire la coerenza e la complementarietà delle azioni intraprese al fine di migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e dello sviluppo delle risorse umane;
* concentrare gli interventi, nel quadro di ogni obiettivo, sui bisogni più importanti e sulle azioni più efficaci.
Il compito del FSE è quello di sostenere le misure volte a prevenire e a combattere la disoccupazione, sviluppare le risorse umane e favorire l’integrazione e il mercato del lavoro al fine di promuovere un livello elevato di occupazione, la parità tra donne e uomini, lo sviluppo durevole e la coesione economica e sociale. Si tratta di contribuire proficuamente alle azioni avviate nell’ambito della strategia europea per l’occupazione e delle linee di orientamento per l’occupazione.
Campo di applicazione
Il FSE prevede cinque settori politici strategici di attività:
1. lo sviluppo di politiche attive del mercato del lavoro per lottare contro la disoccupazione e per prevenirla, per evitare alle donne ed agli uomini la disoccupazione di lunga durata, per facilitare il reinserimento sul mercato del lavoro dei disoccupati di lunga durata e per sostenere l’inserimento professionale dei giovani e delle persone che rientrano nel mercato del lavoro dopo un periodo di assenza;
2. la promozione della parità di opportunità per tutti nell’accesso al mercato del lavoro, con una particolare attenzione per le persone minacciate dall’emarginazione sociale;
3. la promozione ed il miglioramento della formazione professionale, dell’istruzione e della consulenza nel quadro di una politica di formazione durante l’intero arco della vita;
4. la promozione di una manodopera competente, preparata ed elastica, dell’innovazione e dell’adattabilità a livello dell’organizzazione del lavoro, nonchè la promozione dello spirito di impresa;
5. misure specifiche volte a migliorare l’accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro (prospettive di carriera, accesso a nuove possibilità di lavoro, creazione di imprese, ecc.).
Inoltre il FSE tiene conto di tre questioni orizzontali:
1. contribuire a promuovere le iniziative locali in materia di occupazione (compresi i patti territoriali per l’occupazione);
2. tener conto della dimensione sociale e dell’aspetto “occupazione” nella società dell’informazione;
3. la parità di opportunità fra donne e uomini nel quadro dell’approccio di integrazione delle politiche per la parità di opportunità.
Attività
Per gli aiuti del FSE, possono essere prese in considerazione, in generale, le seguenti forme di intervento:
* l’assistenza alle persone, che dovrebbe essere la forma principale di aiuto e coprire settori quali la formazione, l’insegnamento professionale, l’orientamento, ecc.;
* l’aiuto alle strutture ed ai sistemi per aumentare l’efficacia delle attività tramite le persone (es. aumentandone l’efficienza);
* le misure di accompagnamento (fornitura di servizi e di strutture per la presa in carico di persone dipendenti, promozione delle misure di accompagnamento socio-pedagogiche, campagne di sensibilizzazione e di informazione).
Il FSE finanzia anche azioni di preparazione, di controllo e di valutazione necessarie per la realizzazione:
* delle azioni innovatrici e dei progetti pilota riguardanti il mercato del lavoro, l’occupazione e la formazione professionale;
* degli studi e degli scambi di esperienze aventi un effetto moltiplicatore;
* dell’assistenza tecnica legata alla preparazione, al controllo ed alla valutazione, nonchè al controllo delle operazioni finanziate tramite il FSE;
* delle azioni riguardanti in maniera specifica il personale delle imprese ubicate in due o più stati membri nel quadro del dialogo sociale;
* dell’informazione dei diversi partenr interessati, dei beneficiari finali e del grande pubblico.
Iniziative comunitarie
In conformità delle disposizioni previste dal regolamento generale sui Fondi strutturali, il FSE contribuisce alla realizzazione dell’iniziativa comunitarie in materia di lotta contro le discriminazioni, le esclusioni e le diseguaglianze di qualsiasi natura, in relazione al mercato del lavoro (EQUAL).
L’inserimento sociale e professionale dei richiedenti asilo è del pari preso in considerazione nel quadro dell’iniziativa EQUAL.
L’Iniziativa comunitaria Equal si inserisce nel contesto della strategia coordinata per l’occupazione prevista dal Trattato di Amsterdam, che si basa sugli orientamenti per l’occupazione e, più in particolare, sui seguenti quattro pilastri e sulle azioni nell’ambito degli stessi individuate:
*la capacità di inserimento professionale (pilastro I):
o facilitare l’accesso ed il ritorno sul mercato del lavoro al fine di promuovere un mercato del lavoro aperto a tutti;
o lottare contro il razzismo sul luogo di lavoro
* lo spirito imprenditoriale (pilastro II):
o aprire a tutti il processo di creazione di imprese;
o migliorare la qualità dei posti di lavoro nell’economia sociale;
* la capacità di adattamento (pilastro III):
o sviluppare prassi di integrazione sul luogo di lavoro e la formazione professionale permanente;
o introdurre le tecnologie dell’informazione, prevedere il cambiamento e migliorare le qualifiche;
* l’eguaglianza delle opportunità (pilastro IV):
o sviluppare nuove forme di organizzazione del lavoro per conciliare la vita familiare e la vita professionale;
o ridurre gli scarti tra gli uomini e le donne e favorire l’occupazione mista.
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