Un curriculum vitae formato europeo è il miglior modello di curriculum vitae. A promuoverlo è la commissaria europea Viviane Reding, con una Raccomandazione pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle comunità europea del 22 marzo 2002. Il curriculum vitae, con la libera circolazione delle professioni nello spazio comune europeo, dovrà essere sempre di più intellegibile da parte dei datori di lavoro esteri. Rappresenta il passaggio iniziale per individuare le competenze migliori nelle attività di volontariato, di insegnamento, di formazione all’estero degli studenti. Per questo, il complesso di informazioni sulle qualifiche personali dovrà essere trasparente, e tale da consentire un’individuazione immediata dei profili più adeguati. Un curriculum vitae europeo dovrà contenere naturalmente informazioni personali, come le conoscenze linguistiche e le esperienze di lavoro. Ma dovrà anche riportare indicazioni utili riguardo alle capacità tecniche, organizzative, artistiche e relazionali. Informazioni che, per essere gestite facilmente anche dalle banche dati europee, dovranno essere organizzate secondo precisi standard. Gli stati membri, e in particolare scuole e associazioni per l’orientamento, sono invitati a collaborare alla diffusione più larga possibile del modello di curriculum. (29 marzo 2002)
Il curriculum europeo
Dopo l’euro ecco un’altra novità che avvicina sempre di più i paesi dell’UE. Arriva il curriculum europeo. Si tratta di un modello unico che tutti i cittadini possono utilizzare indifferentemente, evitando così i numerosi dubbi che nascono quando si deve compilare l’importante documento, primo passo verso il lavoro.
L’iniziativa ha l’obiettivo di far emergere la professionalità e definire un’identità comunitaria. La Commissione ha per ora ha soltanto invitato tutti gli stati membri ad adottare il modello di curriculum (anche all’interno dei singoli Paesi) ideato dal Cedefop (European Center for the development of vocational training), l’agenzia europea che collabora con i politici e i dirigenti della Commissione europea, gli stati membri, e gli altri operatori istituzionali sui temi riguardanti la formazione.
Ma nell’immediato futuro l’iniziativa assumerà una maggiore importanza per cui è prevedibile che alla fine tutti debbano rispettare gli standard previsti.
Sezione esperienze lavorative
Il nuovo curriculum europeo si sviluppa sul modello di quello anglosassone che attribuisce maggiore importanza alle esperienze lavorative e di formazione più recenti.
Ci sono poi altre novità come il peso assegnato alle capacità, alle competenze (tecniche, artistiche, organizzative) acquisite nel corso della vita e della carriera ma non necessariamente riconosciute da certificati e diplomi ufficiali.
Contano molto anche la capacità di comunicazione e il rapporto con le altre persone, specialmente se vissuto in un ambiente multiculturale. Naturalmente il tutto è preceduto dai dati personali, le esperienze lavorative, i nomi dei datori di lavoro, il tipo di azienda, le mansioni svolte e le responsabilità.
Sezione Formazione
La parte dedicata alla formazione si distingue da quella del curriculum “italiano” perché attribuisce maggiore spazio alle principali materie studiate e alle abilità professionali oggetto degli studi.
Oltre la conoscenza delle lingue, sempre più richieste nelle carriere internazionali, ci sono altre sezioni dove si devono indicare le qualifiche conseguite.
Si possono specificare poi le varie competenze possedute, anche se non frutto di studi o percorsi di formazione, e il possesso di patenti varie. Infine c’è uno spazio per ulteriori informazioni come referenze o altri elementi ritenuti utili. Scarica il modello di curriculum europeo in formato doc
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